Il Modellamento
Programmazione Neurolinguistica ( PNL - NLP ), non è un insieme di tecniche, è un atteggiamento. Un atteggiamento che ha a che fare con la curiosità, col voler sapere le cose, col voler essere capaci di influire sulle cose e soprattutto voler essere capaci di influirvi in modo che valga la pena farlo.
Attraverso i secoli, gli uomini hanno elaborato molti sistemi o modelli per capire l’universo in cui viviamo e operare con esso.
Ogni modello ha lo scopo di individuare schemi costanti d’interazione tra il comportamento umano e l’ambiente.
la mappa non è il territorio
Come organismi partecipi dell’universo, noi costruttori di modelli, che escogitiamo, tramandiamo ed estendiamo i nostri schemi culturali, non operiamo direttamente sul mondo. Operiamo invece attraverso interpretazioni codificate dell’ambiente quale lo riceviamo e sperimentiamo nei nostri sistemi rappresentazionali sensoriali: attraverso la vista, il suono, l’odore, il sapore e la sensazione.
Le informazioni sull’universo esterno, come pure sui nostri stati interni, sono ricevute, organizzate, unificate e trasmesse per mezzo di un sistema interno di vie neurali che culminano nel cervello: il nostro biocalcolatore centrale d’elaborazione. Tali informazioni sono quindi trasformate mediante le strategie d’elaborazioni interne che ogni individuo ha appreso. Il risultato è ciò che chiamiamo “comportamento”.
Nella PNL si definiscono comportamento tutte le rappresentazioni sensoriali sperimentate ed espresse interiormente e/o esteriormente di cui vi sia evidenza da parte di un soggetto e/o di un osservatore umano di quel soggetto. Ossia, l’atto di sciare lungo un bel pendio montano coperto di neve e l’atto di immaginarsi di farlo vanno considerati entrambi comportamenti nel contesto della PNL.
Sia il macrocomportamento che il microcomportamento sono programmati attraverso il sistema neurologico.
Il macrocomportamento è palese e facilmente osservabile, come guidare l’automobile, parlare, lottare, mangiare, ammalarsi o andare in bicicletta.
Il microcomportamento implica fenomeni più sottili, anche se egualmente importanti, come il battito cardiaco, il tono di voce, le alterazioni del colorito, la dilatazione delle pupille ed eventi come vedere mentalmente o avere un dialogo interno.
un nuovo Modello
La PNL differisce da altri modelli di comportamento per il fatto di costituire esplicitamente un modello del nostro comportamento di costruttori di modelli. È ciò che chiamiamo un metamodello, un modello dello stesso processo di modellamento.
la struttura dei Modelli
La costruzione d’ogni modello richiede l’individuazione e la rappresentazione:
1. Di un insieme d’elementi strutturali
2. Di una sintassi
Gli elementi strutturali sono i “mattoni” per la costruzione del modello. La sintassi è l’insieme delle regole o direttive che descrivono il modo di unirli.
Nel contesto del modello della PNL ogni comportamento, dall’apprendimento, alla rammemorazione e alla motivazione a scegliere, alla comunicazione e al cambiamento, è il risultato di sequenze sistematicamente ordinate di rappresentazioni sensoriali. Usando il modello della PNL possiamo comprendere, prevedere e cambiare molti problemi e fenomeni che in passato hanno reso perplessi gli scienziati del comportamento.
Poiché certi aspetti degli elementi strutturali e della sintassi sono sperimentati, o definiti, come rientranti nel o esulanti dal controllo umano, ogni modello contiene nel proprio ambito un altro modello comportamentale, il quale individua le possibilità e i limiti del comportamento umano rispetto gli obiettivi o risultati desiderati.
limiti possibilità obiettivi
Le variabili ambientali comprendo tutte le dimensioni d’esperienza che esulano dal loro controllo e le variabili di decisione comprendono tutte le dimensioni d’esperienza che rientrano nel loro controllo.
La PNL è un modello concepito per accrescere i risultati del comportamento: vale a dire un modello per la trasformazione del maggior numero di variabili ambientali in variabili di decisione.
Il processo di modificazione del comportamento per il conseguimento di nuovi risultati, sia esso applicato ad un individuo, ad un gruppo o un organizzazione, può essere definito, nella sua forma più generale, come un procedimento in tre punti:
1. Rappresentazione dello stato attuale
2. Rappresentazione del risultato o stato al quale si mira
3. Rappresentazione dei mezzi o risorse (stato attuale, risorse, stato desiderato)
Esamineremo specificatamente le caratteristiche di ciascuno di questi tre passi:
a) La natura del comportamento male adattivo: ciò che costituisce una risposta problematica;
b) La natura del comportamento di crescita, di scelta e generativo;
c) Il modo di individuare, in termini sensoriali specifici, un risultato o un insieme o una classe di risultati, specifici;
d) Il modo di individuare e rappresentare, nelle modalità sensoriali appropriate, gli elementi (risorse, esterne e comportamentali) connessi al conseguimento di tale risultato;
e) La rappresentazione delle forme e delle regole d’interazione tra questi elementi che individuano, originano e prevedono i risultati desiderati;
f) Il modo di individuare e rappresentare lo stato attuale di progressione o sviluppo in modo da poterlo utilizzare per dare all’individuo, alla famiglia o all’organizzazione un feedback sul punto in cui sono rispetto ai loro risultati;
l'eleganza del Modellamento
Il termine “eleganza” si riferisce al numero delle regole e delle distinzioni che un determinato modello richiede per assicurare tutti i risultati per i quali è stato concepito. Il modello più elegante sarebbe quello che impiega il minor numero di distinzioni pur riuscendo a garantire una gamma di risultati eguale o superiore a quella conseguita con modelli di maggiore complessità.
Il passaggio ad una maggiore eleganza di modellamento avviene in due modi:
1. Gli elementi a cui si attribuiva un importanza fortuita diventano più fondamentali per le particolari interazioni che riguardano il raggiungimento dei risultati. Per esempio nella PNL cominciamo a mostrare come le cinque categorie dell’esperienza sensoriale (vista, udito, tatto, olfatto e gusto) siano la base delle strategie con le quali originiamo e guidiamo il comportamento, più di quanto non lo siano concetti complessi e astratti come l’”Io”, la “mente”, la “natura umana”, i “meccanismi”, la “morale”, la “ragione” ecc. usati da altri modelli di comportamento.
2. Il modello si orienta assai più nel senso della forma che del contenuto. (Come forma s’intendono i principi o regole d’interazione tra gli elementi strutturali che generano i possibili stati o interazioni del sistema)
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